VIA RASTELLO-EX FERRAMENTA KRANIER
Dal 25 al 29 maggio 2016


 

 

A cura di Studio Azzurro, installazione realizzata dagli studenti del workshop “Ricognizione di una memoria”, supervisione di Leonardo Sangiorgi

Mai come in questo momento, le tecnologie che abbiamo a disposizione, si sono rivelate utili strumenti, per salvaguardare, valorizzare e diffondere, quei particolari e preziosi beni culturali, recentemente e ormai universalmente riconosciuti che vanno sotto il nome di beni non tangibili o immateriali.
Fra questi, la memoria, i ricordi e le testimonianze, sono beni dal valore molto forte e particolare, legato strettamente alla vita delle persone, e richiedono una particolare attenzione.
L’installazione appare come un cerchio di monitor posti in verticale, a evocare l’ancestrale modo in cui la cultura orale trasferiva conoscenza e si diffondeva con la forza della parola ai componenti di una tribù, che condividevano e trasferivano a tutti gli altri, le loro esperienze, i loro sogni, le loro paure, le loro idee.


 

Studio Azzurro è un gruppo artistico di videoarte, fondato nel 1982 a Milano da Fabio Cirifino, Paolo Rosa, Leonardo Sangiorgi, ai quali si è aggiunto, nel 1995, Stefano Roveda. Integrando linguaggi e competenze diverse, dalla fotografia al video, dalla grafica ai sistemi interattivi, Studio Azzurro ha intrapreso un percorso progettuale complesso, elaborando videoinstallazioni (Il nuotatore, 1984; Megalopoli, 2000) e videoambientazioni interattive che coinvolgono lo spettatore in un racconto di immagini e sensazioni, tra cui Tavoli (perché queste mani mi toccano?) (1995); Coro (1995). L’attività di Studio Azzurro ha trovato uno spazio congeniale nel teatro, con la progettazione di spettacoli come La camera astratta (1987); Wer möchte wohl Kaspar Hauser sein?, spettacolo di danza e video presentato alla Opernhaus di Norimberga (2000).