EDIZIONE 2015: LE CITTÀ E LA GUERRA

 

In occasione delle celebrazioni del centenario della Prima guerra mondiale si è deciso di dedicare la prima edizione del Festival In\Visible Cities al tema “Le città e la guerra”.

Alcune sezioni del festival indagheranno i modi in cui l’arte multimediale e le nuove tecnologie digitali possono contribuire alla riflessione su questo tema, facendo emergere la storia e le molteplici memorie conservate nelle città, lungo le strade, nei palazzi, ma anche all’interno degli spazi domestici. Una riflessione a tutto campo sull’impatto delle guerre sugli spazi urbani e sulle persone che li vivono.

Gorizia, durante la prima guerra mondiale, si è trovata al centro del conflitto, sia dal punto di vista militare, sia sul piano simbolico. La città, infatti, sorge sulle sponde del fiume Isonzo che ha rappresentato il teatro di dodici fra le più sanguinose battaglie tra italiani e austro-ungarici tra 1915 e 1918. Inizialmente appartenente all’Impero Austro-Ungarico, nel 1916 Gorizia viene conquistata dagli Italiani, per passare nuovamente sotto il controllo austriaco dopo la battaglia di Caporetto e diventare definitivamente italiana nel 1918.

Per queste vicende Gorizia viene spesso considerata, dalla letteratura di guerra e dalla propaganda, “città sacra”, obbiettivo simbolico della vittoria, ma al contempo viene ricordata dai soldati e dalle persone comuni come Gorizia la maledetta”, per l’enorme numero di vittime che sono cadute per conquistarla o difenderla.
Questo doppio status di “sacralità” e “maledizione” fa emergere la complessità del rapporto che si instaura tra un’area urbana e le dinamiche belliche sia sul piano militare che su quello dell’immaginario.