ATLANTE ISONTINO
ATLANTE ISONTINO
Atlante Isontino è una performance site-specific attorno ai ricordi legati al fiume Isonzo. A partire dal lavoro delle ricercatrici Anna Scaini, Chiara Scaini, Ana Stritih e Constance Brouillet sulla relazione con le persone e il fiume, ho voluto indagare sul senso di perdita legati al cambiamento climatico e del paesaggio fluviale, dipanando una poetica coreografica sull’abbandono. Cosa rimane del mio ricordo se il luogo di quel ricordo è mutato? Raccogliendo paesaggi emotivi, la notazione coreografica seguirà un percorso di riconquista del senso di appartenenza, dell’essere assieme e con l’Altro attraverso il movimento e il linguaggio del corpo. Durante la performance, pensata come una camminata Slow Walk, le due danzatrici accompagneranno il pubblico in una coreografia come un piano sequenza cinematografico; come in una scena di un film, seguiamo il flusso emotivo e dei ricordi attraverso gli intrecci danzati. Il passo del pubblico, lento e meditativo, è guidato dal movimento e dall’audio in cuffia wireless che accompagnano la visione d’insieme e sostiene il lavoro delle danzatrici. Atlante Isontino è quindi un luogo della memoria personale e collettiva, in cui possiamo ritrovarci e lasciar sedimentare emozioni passate, ricordi vissuti attraverso l’incorporazione di altri ricordi. È un lavoro che ripercorre una geografia del gesto, che richiama e richiude quei ricordi legati al luogo del fiume Isonzo riabitandoli, con nostalgia, nel linguaggio coreografico. PRENOTAZIONE OBBLIGATORIA Inviare un Whatsapp o SMS al numero 328 8535125 indicando Nome, Cognome, Spettacolo, Numero di biglietti. Tutti gli spettacoli sono a ingresso GRATUITO. PRESENTAZIONE DLLA COMPAGNIA Giulia Bean si diploma con lode in Coreografia, Diploma Accademico di II livello, presso l’Accademia Nazionale di Danza (Roma). Nel 2022 vince il bando “ARS- Arti, Re(l)azioni e scienza” con la performance “Cartografia dello smarrimento”. Durante il 2021 collabora spesso con registi come Giuliano Scarpinato, Alessandro Marinuzzi e Manuel Buttus. Nel 2020 debutta con la sua opera prima “Cabe – A VHS Elegy”, produzione CSS – Teatro Stabile d’Innovazione FVG e con il supporto di In/visible Cities, PimOff e teatro taTÀ di Taranto.
di Giulia Bean consulenza antropologica Giovanna Rovedo produzione Quarantasettezeroquattro con il supporto di Circolo ZOO con il contributo della Regione Friuli Venezia Giulia Progetto promosso all’interno della rassegna Contaminazioni digitali
MAX 20 PARTECIPANTI
performance Chiara Nadalutti e Giovanna Rovedo
consulenza scientifica Chiara Scaini, Anna Scaini, Ana Stritih, Constance Brouillet
costume designer Gioele Peressini