Appunti per/da un dopo-catasfrofe

AULA BIANCA – CORTE BRATINA
Mercoledì 25 maggio
Ore 10.00 – 13.00


 

 

Organizzato da Alessandra Marin, Dipartimento di Ingegneria e Architettura, Università di Trieste
I relatori saranno Anna Rita Emili, Università di Camerino, Scuola di Architettura e Design, e altro-studio, Roma, Gianfranco Franz, Dipartimento di Economia e Management, Università di Ferrara, Emanuele Piccardo, editor in chief www.archphoto.it e www.plugin-lab.it
Il seminario intende riunire voci e linguaggi diversi del mondo del progetto, per riflettere sugli strumenti che questo mette in campo per rispondere ai problemi causati dal rischio ambientale, specialmente nei territori fortemente antropizzati come quello del nostro Paese, spesso vittime sia dell’abbandono delle pratiche di cura, sia delle criticità dovute a consumo di suolo e cambiamenti climatici globali.
Dopo l’introduzione di Alessandra Marin, volta a proporre delle chiavi di lettura del rapporto uomo-ambiente e degli strumenti che il progetto (architettonico, urbano, territoriale e del paesaggio) può dare alle situazioni di crisi, la proiezione del documentario e le relazioni del ospiti invitati porteranno l’attenzione su alcune specifiche esperienze.
“Fango” è un film documentario sull’alluvione del 2011 nelle Cinque Terre e sulla necessità di tornare alla conoscenza e alla cura del paesaggio, per evitare queste tragedie.
Anna Rita Emili ed Emanuele Piccardo illustreranno progetti di abitazioni pensate per resistere o adattarsi ai fattori di rischio ambientale, e progetti pensati per rispondere alle necessità di residenza temporanea del post-disastro, illustrando anche gli esiti di un workshop dedicato a emergenza e catastrofe ambientale, tenuto a Torino nel 2013.
Gianfranco Franz infine illustrerà gli aspetti salienti della ricostruzione post sisma in Emilia a quattro anni dall’evento. Verranno esposti i risultati della fase dell’emergenza, l’organizzazione della macchina pubblica per la gestione della ricostruzione e l’impianto della normativa urbanistica e degli strumenti di pianificazione e programmazione definiti ad hoc. La relazione si conclude con una valutazione sui risultati e alcune considerazioni sugli aspetti ancora non risolti o propriamente problematici.

Anna Rita Emili
Si laurea nel 1990 presso la facoltà di Architettura “La Sapienza” di Roma. Dal 1992 al 1997 insegna Progettazione Urbana, collaborando alla didattica con il Prof, Carlo Chiarini, presso Facoltà di Architettura “La Sapienza” di Roma; dal 1990 al 1995 lavora presso lo studio “Tecnark Italia”; dal 1996 al 2004 insegna Progettazione Architettonica nella Facoltà di Architettura “La Sapienza” di Roma e alla Facoltà di Architettura “Roma Tre”, collaborando alla didattica con il Prof. Alessandro Anselmi; dal 1995 al 2000 entra a far parte del gruppo Stalker (laboratorio di arte urbana); nel 1997 consegue il titolo di Dottore di Ricerca in Composizione Architettonica e Teorie della Composizione Architettonica presso la Facoltà di Architettura “La Sapienza” di Roma; dal 1998 al 2004 è professore a contratto in Teoria e Tecnica della Progettazione Architettonica presso la Facoltà di Architettura di Camerino, sede di Ascoli Piceno, insegnamento all’interno del laboratorio di Progettazione Architettonica del Prof. Cristiano Toraldo di Francia (Superstudio); dal 2001 al 2004 è professore a contratto in Progettazione degli Spazi Aperti, presso l’Accademia delle Belle Arti di Napoli; attualmente è Ricercatrice in Progettazione Architettonica presso la Facoltà di Architettura di Camerino, sede di Ascoli Piceno.
Nel 2014 diviene membro IAD worldwide (International association of design) e nel 2015 referee della rivista Scienze e Ricerche. Dal 2015 è stata inserita nell’elenco dei migliori Designer internazionali: Design Legend Best of the Best in Design.
Tra le sue principali pubblicazioni: Richard Buckminster Fuller e le Neoavanguardie, Kappa Roma, 2003; Altro_studio, dalla casa provvisoria all’unità d’abitazione Kappa Roma 2005; Puro e semplice, l’architettura del Neo Brutalismo, Kappa Roma, 2008; Architettura estrema, il Neo Brutalismo alla prova della contemporaneità, Quodlibet Macerata, 2010; altro_studio from the temporary house to the living unit (volume II) Plug in, Genova 2014; Mobilità Elettrica Plug-In Genova, 2016; Utopia e teoria, dalle Neoavanguardie alla contemporaneità, Quodlibet, Macerata,2016

Gianfranco Franz
Dopo un periodo di studio presso la University of California di Berkeley (1996), durante il quale svolge una ricerca sullo housing sociale realizzato e gestito da organizzazioni non-profit a favore di persone e famiglie a basso reddito o con problemi particolari, nel 2001 è assunto come ricercatore di pianificazione territoriale; nel 2008 si trasferisce come professore presso la Facoltà di Economia di Ferrara; dal 1993 al 2004 è sistematicamente impegnato, come collaboratore o come professionista incaricato, nella redazione di piani urbanistici per numerose città grandi e piccole; dal 1998 al 2010 collabora con la Regione Emilia-Romagna alla definizione delle politiche di riqualificazione urbana; dal 2003 al 2013 è il responsabile dei Master Internazionali MaPaus e EcoPolis, sulla sostenibilità e lo sviluppo locale, in collaborazione con nove università dell’America Latina; dal 2008 al 2010 è coordinatore operativo dei Piani Strategici per le città di Crotone, di Catanzaro e per 23 Comuni dell’Aspromonte; dal 2010 al 2011 è il coordinatore generale del Piano Strategico Partecipato di Sviluppo Turistico della Costa dos Corais, in Alagaos, Brasile; nel 2011, per la Regione Emilia-Romagna, organizza e coordina il primo Laboratorio Smart City/Città Creativa, coinvolgendo alcuni comuni emiliano-romagnoli; dal 2012 al 2013, insieme a ex allievi e amici, partecipa alla creazione delle associazioni Città della Cultura/Cultura della Città e Spazio Grisù, per la realizzazione di esperienze di rigenerazione urbana e di cultura creativa a Ferrara; nel 2013 la Regione Emilia-Romagna gli affida il coordinamento di diverse azioni a favore dei Comuni colpiti dal sisma del maggio 2012; con il proprio gruppo di ricerca realizza quindi i progetti ReBuilding e 2PxE – Ricostruire il Territorio/Fabbricare il futuro; grazie a queste esperienze, insieme ai suoi collaboratori lancia, nel 2015, il Centro di Ricerca TeRRA, sulla Resilienza territoriale, la valutazione dei rischi multipli e la mitigazione dell’Università di Ferrara, organizzando nel 2016 il convegno “Resiliente. Un’agenda di governo per l’adattamento al cambiamento climatico” e, insieme all’Università dell’Aquila e alla Waseda University di Tokyo, il convegno “Ricostruzioni. Pianificare e rivitalizzare dopo un terremoto. Le esperienze dell’Umbria, dell’Aquila e dell’Emilia a confronto con le più recenti esperienze giapponesi”.

Alessandra Marin
Alessandra Marin, architetto, è PhD in Pianificazione territoriale e Sviluppo locale ed è ricercatrice confermata in Progettazione Urbanistica presso il Dipartimento di Ingegneria e Architettura dell’Università di Trieste, dove insegna Progettazione del Territorio, Piani e programmi per la rigenerazione urbana e fa parte del Collegio docenti della Scuola di Dottorato in Ingegneria e Architettura.
Ha conseguito l’abilitazione a professore associato in Pianificazione e Progettazione urbanistica e territoriale.
La sua attività di ricerca è in particolare focalizzata sulla storia della città e dell’urbanistica del Novecento, nonché sugli aspetti teorici ed applicativi della riqualificazione e della rigenerazione urbana, con particolare attenzione ai territori industriali storici e alle parti di città realizzate su iniziativa pubblica.
Ha ideato, organizzato e/o condotto percorsi partecipativi applicati alla pianificazione e al progetto di risignificazione degli spazi urbani in Veneto, Friuli Venezia Giulia, Sardegna, Toscana ed Emilia Romagna. Nella sua attività di ricerca sul rapporto tra strumenti urbanistici e territorio, ha posto particolare attenzione alle modalità e strumenti di tutela, valorizzazione e gestione dei beni culturali ed ambientali, considerati non secondo un’ottica meramente conservativa, ma come strumenti per lo sviluppo locale.
È socia dell’Associazione italiana per la Partecipazione Pubblica (AIP2), membro del Consiglio direttivo e segretario nazionale di DoCoMoMo Italia Onlus, del CISEM (Centro interdipartimentale studi europei e mediterranei) di Trieste, nonché referente per il Friuli Venezia Giulia di AIPAI (Associazione italiana per il patrimonio archeologico industriale). Fa parte dei comitati scientifici della rivista “Il progetto sostenibile” e della collana “Rigenerazione urbana, dello spazio pubblico e dell’abitare” di Edicom Edizioni.

Emanuele Piccardo
Architetto, fotografo, film maker, è direttore della rivista internazionale di architettura archphoto. Attento osservatore dei fenomeni sociali contemporanei, che racconta attraverso le arti visive, è stato impegnato in progetti sociali di partecipazione nei quartieri residenziali popolari e ha trovato nel video, come nella fotografia, il canale per esprimere le proprie riflessioni sul tema del paesaggio e della città, per rappresentare attraverso le immagini alcuni dei problemi che assillano il nostro Paese. Nel suo lavoro, il compito delle immagini è di leggere e analizzare criticamente, stabilire punti di vista, cercare metafore. Come fotografo e critico ha collaborato con numerose istituzioni pubbliche e private e ha scritto su varie riviste di architettura e urbanistica.
Nel 2009 realizza Lettera22, documentario su Adriano Olivetti che vince il XXIX Asolo Art Film Festival. Nel 2012 il cortometraggio Fango, sull’alluvione alle Cinque Terre, vince l’Award of Excellence al Los Angeles Movie Award. Il suo ultimo cortometraggio L’architetto di Urbino, sull’architetto Giancarlo De Carlo, partecipa al Rotterdam Architecture Film Festival e al Milano Design Film Festival. Nel 2013 ottiene un grant Graham Foundation e nel 2015 un’Autry Scholar Fellowship.
Le sue opere fotografiche sono conservate al MAXXI a Roma e alla Biblioteca Nazionale di Francia a Parigi.


Organizzato dall’ Università di Trieste