FORESTO

FORESTO
ACCESSIBILITÀ
Accessibilità Fisica/Mobilità
Accessibilità Persone Cieche/Ipovedenti
Accessibilità Persone sorde
Audiodescrizione
MAPPATURA SPAZIO – TEATRO COMUNALE
SCHEDA A CARATTERI INGRANDITI
La notte poco prima delle foreste è una sorta di testo sacro laico.
È avvolto da un’aurea che lo precede e ne evoca l’unicità e la potenza. Per noi è un totem al quale ci avviciniamo con slancio e con timore.
Due sentimenti differenti si intrecciano in noi: il timore reverenziale e la voglia di immergerci nella scrittura di Koltès, di rotolarcisi in mezzo, di dare vita a un corpo a corpo con le parole per sussurrarle e gridarle insieme.
Foresto in dialetto veronese significa straniero, deriva dal latino foris, che significa chi viene da fuori, da un altrove. Questo termine è un ponte tra Koltes e noi, tra le foreste del titolo di Koltes, gli stranieri che abitano il suo testo e la nostra traduzione. Foresto ci ha guidati nel tradurre, ci ha offerto una chiave per affrontare il testo, per traslare termini e significati legati alla Francia degli anni ’70 e all’immigrazione di quegli anni nel nostro oggi, tradendo Koltes per non tradirlo.
Non avremmo avuto l’ardore di metterci in bocca le parole di Koltès senza prima averle masticate, digerite e risputate fuori attraverso la nostra lingua madre: una lingua sporca, a metà strada tra lo slang e il dialetto: la lingua della pancia, dell’istinto, dell’umore, dell’amore, della verità, del non mediato. La durezza e la poesia della lingua madre ci permettono di aderire a Koltès: di sporcare le parole, di assegnargli un ritmo e un suono che ci appartengono, quello della strada, dell’amore.
Due voci per un monologo: una parlata ed una segnata. Due voci che si contrappongono, si incontrano e si moltiplicano: che si fanno voce sola, che si fanno unisono, che si fanno mondo. Due voci a dialogare con una terza voce: la voce della musica elettronica suonata live sulla scena. Un gioco di specchi in cui lingue diverse si intrecciano e dialogano tra loro.
Da La notte poco prima delle foreste di Bernard-Marie Koltès
Cura, regia Babilonia Teatri
Traduzione Francesco Bergamasco
Adattamento in dialetto veronese Enrico Castellani
Traduzione LIS Daniel Bongioanni
Con Enrico Castellani e Daniel Bongioanni
Collaborazione scientifica Jean Paul Dufiet
Musica live e sound design Giovanni Frison
Light design Luca Scotton
Consulenza accessibilità Ass. Fedora
Interprete LIS Andrea Consolaro
Foto e video Giulia Lenzi
Co-produzione Pergine Spettacolo Aperto, OperaEstate Festival, Teatro Scientifico di Verona
Con il sostegno di Fondazione CARITRO
In collaborazione con l’Università degli Studi di Trento
In accordo con Arcadia & Ricono Ltd per gentile concessione di François Koltès
L’opera “La notte poco prima delle foreste” nella traduzione di Francesco Bergamasco è
edita da Arcadiateatro Libri, Bernard-Marie Koltès TEATRO – Volume 3




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Orario di fine - 00:00