,

Pojana e i suoi fratelli – TURRIACO

VENERDÌ 31 LUGLIO
 / Ore 21.00

TURRIACO
 / Piazzale Faidutti

Ingresso libero
 / fino ad esaurimento posti

POJANA E I SUOI FRATELLI

TEATRO BOXER

Franco Ford detto Pojana è un avido padroncino del Nordest ossessionato da i schei e dal suo per nulla velato razzismo, che sfoggia senza remore opinioni durissime (nutrite dal pregiudizio) in merito ai tempi incerti che vivono il Nordest e il Paese tutto. La banda di Propaganda Live l’ha voluto sul suo palco, e lui si è rivelato appieno per quel che è: un demone, piccolo, non privo di saggezza ma non particolarmente in alto nella gerarchia infernale, che usa la verità per i suoi fini e trova divertenti cose che non lo sono, e che è dentro ognuno di noi. Ed eccolo qui, con tutti i suoi fratelli, a raccontare storie con un po’ di verità e un po’ di falsità mescolate, per guardarsi allo specchio. I fratelli maggiori di Pojana: Edo il security, Tonon il derattizzatore, Alvise il nero e altri, videro la luce all’indomani del primo aprile 2014. In quel giorno, infatti, l’Italia scoprì che in un capannone di Casale di Scodosia (comune del veneziano noto per i mobilifici e per i carri allegorici) veniva costruito un secondo Tanko, una macchina movimento terra blindata, con un ‘cannoncino’ in torretta. Io e il mio socio, il musicista Giorgio Gobbo, sentimmo subito la necessità di raccontare alla nazione le storie del nordest che fuori dai confini della neonata Padania nessuno conosceva. “Il mondo deve sapere – pensavamo – come mai i laboriosi veneti costruiscono nei loro capannoni svuotati dalla crisi delle “tecniche” degne dell’Isis”. Va detto che queste storie venivano già raccontate da giornalisti straordinari come Rumiz e Stella, o sociologi come Diamanti, ma a teatro erano ancora poco presenti. C’era un buco, pensavamo. È significativo e terribile che i veneti siano diventati, oggi, i cattivi: evasori, razzisti, ottusi. Di colpo. Da provinciali buoni, gran lavoratori, un po’ mona, che per miseria migravano a Roma a fare le servette o i carabinieri (cliché di molti film in bianco e nero), a avidi padroncini, così, di colpo, con l’ignoranza a fare da denominatore comune agli stereotipi. Un enigma, che per noi si risolve in racconto: siamo passati da maschere più o meno goldoniane a specchio di una società intera. Una promozione praticamente. Quando Francesco Imperato mi propose di collaborare al progetto “This is Racism”, recitando il testo di Marco Giacosa per il video di “Ciao Teroni” (c’era un titolo più lungo e articolato, ma la viralità lo ha ridotto a questo), Franco Ford detto “Pojana” era già nato. Era il ricco padroncino di un mio adattamento delle “Allegre comari di Windsor” ambientato in Veneto, con tutti le sue fisse: le armi, i schei e le tasse, i neri, il nero. In seguito, la banda di Propaganda Live l’ha voluto sul suo palco, e lui si è rivelato appieno per quel che è: un demone, piccolo, non privo di saggezza ma non particolarmente in alto nella gerarchia infernale, che usa la verità per i suoi fini e trova divertenti cose che non lo sono, e che è dentro ognuno di noi. Ed eccolo qui, con tutti i suoi fratelli, a raccontare storie con un po’ di verità e un po’ di falsità mescolate, per guardarsi allo specchio.

Pojana e suoi fratelli, il libro – raccolta di alcuni dei suoi monologhi più celebri, è nato grazie alla collaborazione con la casa editrice People. Finito di stampare nel mese di marzo 2020.

Di e con: Andrea Pennacchi
Musiche dal vivo: Giorgio Gobbo
e Gianluca Segato
produzione Teatro Boxer
in collaborazione con People

Compagnia TEATRO BOXER

Dal 2004, anno della sua nascita, ha realizzato diverse attività nel campo teatrale. Guidata dall’autore e attore padovano Andrea Pennacchi, dottore di ricerca in linguistica, filologia e letterature anglo – germaniche, Teatro Boxer produce spettacoli di prosa e lezioni – spettacolo per ragazzi delle superiori, distribuite grazie alla collaborazione con il circuito Arteven. In oltre dieci anni di attività ha portato in scena molti spettacoli, tra i quali: Trincee: risveglio di primavera, Eroi– finalista al Premio off del Teatro Stabile del Veneto –Raixe storte, Quel veneto di Shakespeare, Lacrime d’amianto, Imprenditori e Cena con l'apocalisse, scritta a quattro mani con Natalino Balasso. Ultimo monologo di Pennacchi Mio padre, appunti sulla guerra civile. Numerose le sue lezioni spettacolo per i ragazzi delle superiori: Una feroce primavera, Viva Verdi!, Galileo – Le montagne della luna e altri miracoli, Capitan Salgari alla riscossa, Il Tao di Bruce Lee (un drago in giardino). Insieme a Francesco Gerardi e con la guida di Gigi dall'Aglio, nel 2018 è nata La ferita nascosta – come ho conosciuto Aldo Moro, i suoi rapitori e quella foto lì. Ultime, giovani, produzioni che hanno debuttato negli scorsi anni sono The merry wives of Windsor, A midsummer night’s dream, Gulliver's travels, spettacoli in lingua inglese pensato per gli studenti delle scuole superiori. Nuovissime le lezioni spettacolo Shakespeare at work e LOL – ladies of literature, per scuole medie e superiori. Negli ultimi anni ha curato la direzione artistica e tencica di Terrevolute – Festival della bonifica a San Donà di Piave e la rassegna Odeo days di Padova.