Anima

LUNEDÌ 15 LUGLIO / GRADISCA D’ISONZO
Ore 21.30 / Mura di via Castello
Teatro e danza multimediale

Anima

uno spettacolo di Luciano Roman

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Da cinque secoli l’opera di Leonardo Da Vinci ci scuote e ci turba, facendoci intravedere con lampi di luce l’infinità della nostra mente;
ci definisce e ri-definisce incessantemente guidandoci nel viaggio della nostra esistenza. In lui poesia, scienza, filosofia si fondono in una lingua densa e magnetica.
Teatro, danza, musica, videoarte fuse in un’ora di emozionante viaggio teatrale per rendere omaggio al più grande ricercatore di ogni tempo. Una passeggiata nella sua mente. Un corto circuito tra il suo tempo e il nostro, tra il suo modo di pensare e il nostro per imparare a guardare con occhi accesi di incanto la nostra vita la natura e il mondo ed imparare ad amarli.

Testi di Leonardo Da Vinci.
Elaborazione testi, regia, interpretazione / Luciano Roman
Danzatore / Kaartik
Video / Gigi Funcis

Leonardo Memory Experience

LUNEDÌ 15 LUGLIO / GRADISCA D’ISONZO
dalle 18.00 alle 21.00 e dalle 22.30 alle 24.00 / partenza ogni 5’ – durata 30’
punto di partenza Piazza dell’Unità

percorso audiovisivo con tablet e cuffie

Leonardo Memory Experience

a cura di Acquasumarte

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Leonardo Memory Experience è un percorso audio-video di circa trenta minuti, fruibile in modo semplice e immediato da uno spettatore alla volta con l’ausilio di tablet e cuffie audio. È un site-specific-work sulla memoria dei luoghi, indaga la loro modificazione nel tempo e il rapporto tra passato e presente, si nutre dei ricordi, dei racconti di chi quel territorio lo abita. In questa versione appositamente creata per IN\VISIBLE CITIES festival 2019, si indaga e approfondisce il rapporto tra la città di Gradisca d’Isonzo e la presenza di Leonardo da Vinci, chiamato nel 1500 a realizzare difese sull’Isonzo per contrastare gli assalti dei turchi. Leonardo Memory Experience è insieme performance urbana, video-arte, docu-film, teatro, poesia e rappresenta un’esperienza nuova per lo spettatore. L’azione fisica del camminare così come la natura individuale dell’esperienza concorrono a renderla intima ed emotivamente coinvolgente. Lo spettatore viene guidato da indicazioni che gli vengono fornite in cuffia, percorre un cammino in cui ciò che vede nella realtà si intreccia alla narrazione audio e alle immagini che scorrono sul tablet. Una drammaturgia composita che si avvale anche dell’intervento in tempo reale di performers, il cui agire rende ancor più sottile il confine tra reale e virtuale, creando curiosità ad un pubblico involontario costituito da chi cammina per strada immerso nella propria quotidianità. Un ulteriore grado di coinvolgimento attivo di cittadini avviene nella fase di preparazione attraverso interviste, video riprese, raccolta di testimonianze e storie personali. Questa fase di ricerca materiali, seguita dalla composizione drammaturgica, le riprese video del percorso e la post produzione audio-video è sviluppata nelle due settimane di residenza che IN\VISIBLE CITIES mette a disposizione a acquasumARTE.

Audio Video Memory Experience è un format “site-specific” di acquasumARTE Visual & Performing Art – Milano.
Concept e realizzazione: Maurizio Capisani e Sabrina Conte


 

acquasumarte
Gruppo artistico indipendente fondato nel dicembre 2007 da Maurizio Capisani, Sabrina Conte, Sonia Conte e Francesco Cimino. Si dedica alla ricerca e alla creazione multidisciplinare, esplorando i confini tra linguaggio teatrale, arti visive, performance e multimedialità. Dal 2008 al 2012 gestisce uno spazio culturale a Pavia, attivando la collaborazione con numerosi artisti e curatori, matura un’importante esperienza nell’organizzazione di eventi culturali, mostre di arte visiva, concerti, spettacoli teatrali, eventi letterari. Realizza rassegne ed esposizioni con il sostegno del Comune e della Provincia di Pavia. Numerose sono anche le produzioni realizzate in questi anni: Not Now (2009-2012, performances multidisciplinari di composizione istantanea), Madrigale 1.0 (2009 Gemine Muse, performance site-specific per i Musei Civici di Pavia), Bisanzio (2010-2011, teatro d’innovazione). Nel 2011 vince il bando di Fondazione Cariplo “Avvicinare nuovo pubblico alla cultura” con il progetto di arte urbana e performance multimediali per singolo spettatore “Incursioni D’(a-m)Arte, che realizza nella città di Pavia tra il 2011 e il 2012.
Nel 2013 trasferisce la propria sede a Milano. E’ selezionato in residenza artistica alle Officine Creative Ansaldo, dove realizza il progetto multidisciplinare “Oca Marziana”: produce la performance multimediale site-specific Audio-Video-Memory-Experience Crossing Memory O.C.A., l’installazione- performance Memory Play e lo spettacolo Metropolitan Requiem. Nel 2013 crea, commissionato da Coreografia D’Arte Festival di Spazio Tadini Milano, e con il sostegno di Fondazione Boetti di Roma, lo spettacolo “Le Felici Coincidenze” sull’opera dell’artista concettuale Alighiero Boetti. Partecipa con due brevi studi teatrali alle edizioni 2014 e 2015 di IT Festival Milano. Nel 2015 presenta al MAAM di Roma (Museo dell’Altro e dell’Altrove diretto da Giorgio de Finis) un’anteprima dello spettacolo di teatro performativo “Shoot the Queen” ispirato al saggio “Arte e potere” del curatore d’arte Roberto Gramiccia, debuttando con la versione definitiva del lavoro al Milano Off Isola Festival 2016. Nell’estate 2016 realizza il progetto multimediale site-specific “Audio Video Memory Experience – Lugnano in Teverina (Terni)” all’interno del programma di residenza artistica Verdecoprente Re.Te., dove l’anno successivo è nuovamente invitato per una seconda versione del progetto. A giugno 2017 realizza “Audio Video Memory Experience – Milano Isola”, presentato come collateral al Milano Off Festival. A ottobre 2017 lo spettacolo Shoot the Queen è selezionato per il Festival “Più che danza” e presentato al Teatro Fontana di Milano. Intanto l’associazione si impegna in due nuovi progetti: la direzione artistica di BressART, il primo festival di arti contemporanee nell’Oltrepo Pavese, realizzato nel 2017, a cui seguono le edizioni 2018-2019, e la creazione de La Casa di Amleto, centro artistico multidisciplinare situato a Bressana PV. A luglio 2018 realizza, su commissione per la prima edizione del Festival di Filosofia di Ceccano (FR), la performance “Granma 82 – Nella stanchezza ardente del mio sangue”, liberamente ispirato al libro di Roberto Gramiccia “Elogio della fragilità” – Mimesis Edizioni. Vince con il progetto AudioVideoMemoryExperience il bando IN/Visible City 2018, selezione congiunta con PIM Off Milano; attraverso due distinte residenze tra i mesi di ottobre-novembre 2018, vengono realizzati AudioVideoMemoryExperience Gorizia e AudioVideoMemoryExperience PimOFF. Nel 2019 acquasumARTE è inserita nel cartellone della stagione teatrale del Teatro Verdi-Buratto di Milano per il quale realizza un nuovo Audio Video Memory Experience – Milano/Quartiere/Isola.

La zona

DOMENICA 14 LUGLIO
21.00 / Palazzo de Grazia

La Zona

spettacolo teatrale

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“La Zona è la vita. Attraversandola l’uomo si spezza o resiste. Se l’uomo resisterà dipende dal sentimento della propria dignità, dalla sua capacità di distinguere il fondamentale dal passeggero.” Andrej Tarkovskij

Nella Zona c’è una sfera d’oro che sembra possa esaudire i desideri umani. Gli stalker hanno come missione quella di individuare le persone meritevoli di essere accompagnate, di nascosto e con gravi rischi, nella stanza miracolosa dove giace il prezioso reperto e in cui “si avvera ciò che incarna la nostra natura, la nostra essenza”. Per raggiungere la stanza dei desideri la strada diretta è quella meno sicura e occorre trovare altre vie di accesso. Arrivati nella Zona le cose non sono come appaiono. La Zona è quello che siamo noi in quel momento, ciò che succede nella Zona dipende da noi.

Uno spettacolo multimediale che incrocia il linguaggio teatrale a quello cinematografico; un’esperienza immersiva, che consente al pubblico di compiere un vero e proprio viaggio, fisico e mentale.

Produzione / Festival Approdi con la collaborazione de La Cappella Underground
Regia teatrale /Giovanni Boni e Lorenzo Acquaviva
Regia video / Diego Cenetiempo
Attori / Lorenzo Acquaviva, Giovanni Boni, Lorenzo Zuffi; con la partecipazione di Diana Hobel e Ivan Zerbinati
Liberamente ispirato al film “Stalker” di Andrej Tarkovskij

ABC – Per un teatro elementare

DOMENICA 14 LUGLIO
Ore 19.45 / Museo Santa Chiara

ABC – Per un teatro elementare

performance

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Lo spettacolo ABC è un atto coraggioso ed elementare, quasi un capolavoro. Negli ultimi mesi ha solcato i migliori palcoscenici del mondo in collaborazione con i migliori artisti internazionali, ma inspiegabilmente non è mai stato distribuito in italia. Un progetto che riconnette addetti ai lavori e platea, contemporaneo e pubblico, azione e reazione, una drammaturgia semplice scritta collettivamente che catapulta lo spettatore direttamente sulla scena.
La performance in 30 minuti presentata in esclusiva al Festival Invisible Cities racconta il manifesto di un teatro nuovo, appassionato, comunicativo e dissacrante. Purtroppo solo in forma di promo. Da Mosca ad Hong Kong, da Lima a Nuova Deli, da New York a Tokyo, si sta diffondendo una nuova percezione del teatro: quotidiana, pubblica, contemporanea. ABC è pronto ad approdare in Italia. Noi siamo pronti?

Ideazione e realizzazione: Dynamis
Comunicazione visiva: Donato Loforese e Studio CO-CO
Prodotto da: Dynamis, Pergine Festival, Teatro Vascello – Centro di Produzione Teatrale La Fabbrica dell’Attore


 

Dynamis è un gruppo dedicato al teatro e alle arti performative con base a Roma. Da un decennio connette le sue attività con diversi spazi culturali della città, sviluppando un interesse multidisciplinare nella ricerca. I progetti sono incentrati sullo studio della relazione con il pubblico, in esplorazione di un linguaggio performativo dynamico, in continua trasformazione.

CABE. A VHS ELEGY

DOMENICA 14 LUGLIO
Ore 19.00 / Museo di Santa Chiara

CABE. A VHS ELEGY

di e con Giulia Bean

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L’idea di questo progetto nasce da una scoperta familiare. A dieci anni dalla
scomparsa di mio padre ho (ri)scoperto il suo archivio di videocassette: 349 VHSs di
film registrati dalla televisione, numerate sulla costa laterale. Il motivo di tali
registrazioni? Ad oggi rimane ignoto.
Mio padre, curioso di natura ma con una vita ordinaria e comune inizia questa
impresa titanica che si conclude con l’inizio dell’era dei DVDs. Sulle videocassette
non sono riportati né titolo né provenienza del materiale, la lista con queste
informazioni mio padre la custodiva gelosamente in un taccuino che è andato
perduto assieme a lui. Visionando l’archivio come una scienziata, ho cercato se vi
fossero delle dinamiche ricorrenti, se la scelta dei film fosse determinata dal caso o
dal palinsesto televisivo. Forse, se decantassimo questi titoli uno dopo l’altro,
sveleremmo l’esistenza di un disegno logico più grande alla loro base. O forse no.
Forse solo mio padre conosceva il legame segreto tra un film e l’altro – seconda
grande domanda a cui non ho risposta. E così possiamo trovare cassette
monotematiche su Woody Allen, cinepanettoni accostati a film selezionati al festival
di Cannes, o ancora Kurosawa e un porno fine anni Ottanta.
Nel processo di rivedere le videocassette ho scoperto che mio padre non era l’unico
a voler incastrare il presente per strapparlo ad un futuro incerto. Per diversi motivi, il
suo archivio si avvicina molto alle Time Capsules di Andy Warhol. Durante gli ultimi
tredici anni della sua vita, l’artista ha catalogato e preservato oggetti di varia natura
in alcune scatole – tra le 608 e le 610, contenenti più o meno 300.000 oggetti. A volte,
al numero della scatola corrisponde il numero degli oggetti contenuti, ma non è
sempre così. All’interno di queste Time Capsules troviamo le cose più disparate,
tracce di un presente di fine anni Settanta in cui la cultura pop straccia i parametri
artistici precedenti. La grande domanda di questa ricerca è una sola: cosa rimane
della nostra identità negli oggetti che lasciamo?

Di e con Giulia Bean
Drammaturgia: Chiara Braidotti
Cura del movimento: Vittoria Guarracino

 


Giulia Bean si diploma con lode in Coreografia, Diploma Accademico di II livello,
presso l’Accademia Nazionale di Danza (Roma), studiando con coreografi di fama
nazionale ed internazionale quali Adriana Borriello, Richard Haisma, Michele Di
Stefano, Lenka Vagnerova, Nelisiwe Xaba e Frey Faust. Nel 2017, assieme a Silvia
Autorino, ha portato in occasione del 42 Cantiere Internazionale D’Arte
(Montepulciano) una versione de Le Sacre du Printemps suonata dal vivo a quattro
mani ed in collaborazione con l’Accademia Nazionale di Danza. Nel 2018 ha seguito
come tirocinante la compagnia di Lenka Vagnerová (Praga) durante la nuova
creazione dello spettacolo “Avant Tout” del regista Lionel Menard. Da sempre
affascinata al mondo analogico e all’esplorazione dei corpi non accademicamente
educati, affianca la pratica con non professionisti attraverso le tecniche
dell’improvvisazione. Ha un rigore scientifico nel raccogliere movimenti ed emozioni,
digerirli, annotarli e trasformarli in qualcosa di nuovo, attraverso il filtro e
l’impollinazione incrociata con altre arti.

Chiara Braidotti, originaria del Friuli, muove i primi passi in ambito artistico attraverso il
teatro, recitando in lingua friulana (Associazione Culturale Teatro Tutto Tondo) e
italiana, fino alla fondazione della compagnia teatrale RetroScena, ancora attiva a
Udine.
Consegue nel mentre una laurea in Letteratura Italiana studiando tra Italia e Paesi
Bassi; l’opportunità di una borsa di studio la porta poi a frequentare un MFA in Art and
Humanities in Scozia. Qui può finalmente sperimentare diversi linguaggi e mezzi
espressivi, impostando una ricerca sul legame tra identità, estetica e funzione di un
oggetto/soggetto. Matura il suo interesse verso gli spazi liminali, i luoghi di passaggio
dove si esplora la vulnerabilità; si consolida la passione per dialogo e indagine di
memoria personale e collettiva.
Le sue esperienze lavorative sono anch’esse connesse con l’ambito artistico: in Italia
lavora presso una società che si occupa di eventi culturali su scala regionale; in
Scozia diventa per due anni assistente accademica della direttrice del master
frequentato, Prof. Mary Modeen. Lavora come art tutor in università e fuori,
organizzando e gestendo parte della didattica in laboratori pratico-teorici.
Attualmente, frequenta un MA in Economia e management dell’arte e dei beni
culturali a Roma.

Vittoria Guarracino vive e lavora tra Salerno e Roma. Coreografa e danzatrice, ha
maturato la sua esperienza formativa presso l’Accademia Nazionale di Danza,
studiando con maestri internazionali (Adriana Borriello, Michele Di Stefano, Roberta
Garrison, Daniele Roccato, Giorgio Rossi, Virgilio Sieni, Enrica Palmieri) e
conseguendo il Diploma di II livello in Coreografia. Attualmente frequenta il Master in
Tecniche dell’improvvisazione coreutico-musicale presso l’Accademia Nazionale di
Danza in collaborazione con il museo Maxxi e il Conservatorio di S.Cecilia. Nel 2017
fonda Kollettivo Kairos 1,7, lavorando sulla sinestesia dei linguaggi (Danza, Mimo,
parola e arti multimediali) e portando avanti un percorso di ricerca
sull’improvvisazione. La sua è una poetica del limite. Attinge dai linguaggi dell’arte!
contemporanea e li unisce con dinamiche che guardano al sociale, come
sperimentato in Svezia a Umea, a Firenze per il Trentennio dell’Erasmus e a Ostia con
gli immigrati della Casa del Sole. La sua ricerca pone attenzione all’ergonomia,
all’organizzazione ritmica del corpo nella sua struttura complessa e segue un’analisi
profonda sull’essenza del movimento nel corpo.

Progetto selezionato sul bando “Maestri della luce” promosso dal Comune di Gorizia.
Lavoro in residenza con Giuliano Scarpinato, Alberto Novello, Antonella Miggiano / Pim Off
In collaborazione con Dialoghi – Residenze delle Arti Performative a Villa Manin
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con il supporto di TRAC_Centro di residenza teatrale pugliese – Crest – TaTÀ di Taranto

D.A.K.I.N.I. SUIT(E)

SABATO 13 LUGLIO
21.00 / Museo Santa Chiara, corso Verdi 17

D.A.K.I.N.I. SUIT(E)

compagnia AJARIOT

photo D.A.K.I.N.I. SUIT(E)

D.A.K.I.N.I. SUIT(E) è una performance interattiva che prevede l’utilizzo di una tuta
motion capture.
La corrispondenza tra l’esperienza del corpo e la sua proiezione virtuale è al centro
delle animazioni 3D dell’opera D.A.K.I.N.I. SUIT(E); la tuta, seconda pelle della
performer, permetterà al corpo reale di dialogare col corpo virtuale, in
sovrapposizione, sdoppiamento, simbiosi, scontro e di creare nuove identità digitali
fuori dai binari prestabiliti; identità altre che immaginano e desiderano creando nuovi
territori come diceva Deleuze.
Ci proponiamo di svelare al pubblico il processo, le relazioni e modificare in real time
il corpo/spazio e gli spazi/luoghi in trasformazione. Il corpo ri/crea lo spazio che
attraversa, cambia i suoi connotati. In scena vi saranno una performer danzatrice,
una motion designer e la regista stessa.
La nostra ricerca si nutre del cyborg di Donna Haraway, del somatechnics di Susan
Styker. Uno dei punti focali sarà la relazione tra corpo e dispositivi tecnologici di
formazione e modificazione dei corpi. Da corpo biologico a corpo tecno-modificato,
piattaforma di sperimentazione di possibilità di re-invenzione. Il corpo che è spazio
biopolitico, per Preciado è una costruzione, un “campo di molteplicità aperta alla
trasformazione”.
“La macchina siamo noi, i nostri processi, un aspetto della nostra incarnazione” dice
la Haraway nel Manifesto Cyborg. Ci spingiamo a pensare il soggetto nel futuro
sull’onda di cyberfemminismo, tecnofemminismo e xenofemminismo.

regia Isadora Pei
performer Ester Fogliano, Giulia Parri, Isadora Pei
motion designer Giulia Parri
musica originale Carlo Valsesia
organizzazione Sara Giorla


 AJ A R I O T – Performing Arts Collective

Siamo un gruppo di artist*, performer, attivist*, videomaker, studios*, danzatrici e
organizzatrici. Siamo mist* in provenienza, età, esperienze e pratiche. La ricerca, la
transdisciplinarietà e il tema dell’autodeterminazione sono i nostri cardini comuni.
Tramite essi, esploriamo la relazione tra corpo e immagini visive, le sue intersezioni, le
sue potenzialità attive. È un processo poetico aperto: in continuo divenire. Che
accoglie le disparità e non unifica. Che ama le differenze.
La nostra ricerca si nutre di pratiche corporee, somatiche, plastiche, visive,
documentarie e politiche. In questo modo, proponiamo di investire un campo
intuitivo oltre il linguaggio, un campo visivo e fisico che preceda la determinazione di
una forma e che sappia rimettere in questione la frontalità della scena tradizionale,
interrogando, insieme al pubblico, la realtà.
Il collettivo è nato nel 2014 e ha creato:
• 2014 / 2016 W (h) o – m a n, performance che indaga la questione di genere e le
teorie queer; ha replicato al Festival Internazionale delle Arti – Differenti Sensazioni
di Stalker Teatro a Biella, all’Università degli Studi di Torino, presso la Cavallerizza
Reale di Torino, nella rassegna Fucina Underground di Venezia Mestre, al KolAm
Theatre di Prato.
• 2015 / 2017 G i r l I s A G u n sex-workers tra autodeterminazione e violenza, un
progetto che sfida alcuni assunti di base riguardo alla prostituzione; ha vinto il
bando di co-produzione del Festival Assemblaggi Provvisori 2016 e un periodo di
residenza presso la Tenuta dello Scompiglio di Lucca (Italia), ha replicato presso
Villa Mais D’ici e il Centre National de la Danse (CND) di Parigi ed ha partecipato
al Festival Presente Futuro 2017 al Teatro Libero di Palermo
• 2018 / 2019 D.A.K.I.N.I. project è stato in residenza artistica presso NTL – Odin
Teatret (DK); il progetto è stato selezionato da Cross Award 2018 – Co-produzione
Cross Residence 2018 e ha vinto il Bando ORA! Produzioni di Cultura
Contemporanea con il sostegno di Compagnia di San Paolo.

Progetto selezionato sul bando “Richiedo asilo artistico 2019” in collaborazione con “Scientifica – Bucharest”.
Co-produzione del Nordisk Teaterlaboratorium (NTL) / Patrocinio di: Università degli
Studi di Torino – Dipartimento Studi Umanistici, Associazione Italiana per l’Intelligenza
Artificiale (AI*IA) / Progetto selezionato da Cross Award 2018 – Co-produzione Cross
Residence 2018 / Il progetto è realizzato con il sostegno della Compagnia di San
Paolo, nell’ambito del Bando ORA! Produzioni di Cultura Contemporanea

Immaginare l’invisibile

SABATO 13 LUGLIO 2019
18.30 – 19.15 / Museo Santa Chiara, corso Verdi 17

Immaginare l’invisibile
Tavola rotonda con gli artisti selezionati per la residenza “The Unseen 2019”

Livia

Per il secondo anno consecutivo l’organizzazione rumena Scientifica, con il supporto e il patrocinio di Pro-ESOF 2020, offre ad un gruppo di artisti rumeni selezionati tramite call la possibilità di visitare alcuni Istituti scientifici con sede a Trieste per realizzare nuovi progetti che leghino arti e scienze da presentarsi al pubblico a Cluj-Napoca (Romania) a fine 2019.

La residenza “The Unseen” offre agli artisti rumeni un contesto per indagare il rapporto tra arte contemporanea e ricerca scientifica avanzata con l’obiettivo di costruire un ponte tra questi due approcci alla conoscenza, di esplorare nuovi modi di riflessione che incrocino arte e scienza e di supportare la creatività necessaria per sviluppare entrambe le discipline.

Nell’ambito della tavola rotonda “Immaginare l’invisibile” gli artisti rumeni avranno l’opportunità di mettersi in contatto e confrontarsi con una comunità di artisti internazionali presenti a Gorizia in occasione di In\Visible Cities.

Gli artisti rumeni selezionati per la residenza “The Unseen” 2019 sono: Hybrid Lab (Ana Tudorică + Eranio Petrușka), Ioana Trușcă , Lucian Indrei, Maria Băcilă

Il progetto “The Unseen” è organizzato da Scientifica in collaborazione con Fondazione Internazionale Trieste nell’ambito del quadro internazionale Pro-ESOF 2020 (EuroScience Open Forum) ed è co-finanziato dal National Cultural Fund Administration (AFCN) con il supporto di SciFabLab .

SCIENTIFICA è un’organizzazione che coinvolge pensatori, visionari e maker per promuovere, sostenere e stimolare la collaborazione tra le scienze e gli altri campi della cultura. Bucarest e Cluj-Napoca – Romania

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Performance, tecnologie e pratiche di comunità

SABATO 13 LUGLIO 2019

15.00-17.30 / Palazzo de Grazia

Inter-Festival Seminar
Performance, tecnologie e pratiche di comunità

La sezione di In\Visible Cities dedicata ai curatori e direttori di festival, alle istituzioni, ai professionisti del settore dei new media e dei linguaggi dell’arte multimediale, e aperta a tutti coloro che sono interessati a esplorare le grandi tematiche della contemporaneità attraverso le arti performative e visive. La scena contemporanea offre ai propri pubblici eventi in cui predominano la sperimentazione, l’innovazione e la partecipazione, con una contaminazione di stili e linguaggi in cui sempre più interagiscono i new media e gli spettatori entrano a far parte della scena.
Una giornata di incontri e confronti che pone al centro della riflessione alcune questioni chiave per chi lavora nel settore culturale; i processi di rigenerazione urbana e la funzione delle arti performative e visive, il coinvolgimento dei pubblici e della comunità ospitante e i rapporti con le istituzioni.

Introdurrà e condurrà l’incontro Andrea Ciommiento – creatore scenico e curatore d’arte relazionale, referente format Generazione gLocale e Origins per Zona K // Milano

Panel dei relatori/relatrici
• saluti dell’amministrazione del Comune di Gorizia // Gorizia
Gianluca Madriz – Confcommercio // Gorizia
Giampietro Guillermo – Lunatico Festival // Gorizia
Francesco Rossi – Terminal – Festival dell’arte in strada // Udine
Dynamis – laboratorio permanente di sperimentazione teatrale // Roma
Marcela Serli – U.F.O. – residenze d’arte non identificate // Trieste
Chiara Omero – produttrice e Erika Rossi – direttrice artistica – Città Visibile – laboratorio di video partecipativo // Trieste
Donatella Rocco – responsabile di P.O. giovani PAG progetto area giovani – Chromopolis – La città del futuro // Trieste

ABC Abbecedario del teatro contemporaneo

SABATO 13 LUGLIO
12.00 e 18.30 (replica) / Museo Santa Chiara, Corso Verdi 17

Workshop

ABC. Abbecedario per il Teatro contemporaneo

un progetto della compagnia Dynamis (Roma)

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ABC è un workshop ludico e divertente, che mira a ridefinire l’alfabeto teatrale contemporaneo, un processo di avvicinamento alle forme, ai contenuti e ai termini del teatro contemporaneo.
Il gruppo artistico Dynamis guida un incontro di 60 minuti che porta lo spettatore all’interno della performance ABC accompagnando i partecipanti a misurarsi con il mondo delle arti performative e li trasforma, in un’ora scarsa, in interpreti attivi. L’intervento autoriale è affidato all’esperienza e alla percezione tutta soggettiva del partecipante, che si ritaglia così una presenza radicale nella scena contemporanea. In un’epoca di public engagement, call aperte, chiamata alle armi e inseguimento di un nuovo agognato pubblico, ABC porta il pubblico sul palcoscenico e lo accompagna a reinterpretare il lavoro degli artisti contemporanei più quotati.

Ideazione e realizzazione: Dynamis
Comunicazione visiva: Donato Loforese e Studio CO-CO
Prodotto da: Dynamis, Pergine Festival, Teatro Vascello – Centro di Produzione Teatrale La Fabbrica dell’Attore
Il workshop è parte del progetto “Maestri della luce”
ed è promosso dal Comune di Gorizia in collaborazione con il Festival “Contaminazioni digitali”.


 

Dynamis è un gruppo dedicato al teatro e alle arti performative con base a Roma. Da un decennio connette le sue attività con diversi spazi culturali della città, sviluppando un interesse multidisciplinare nella ricerca. I progetti sono incentrati sullo studio della relazione con il pubblico, in esplorazione di un linguaggio performativo dynamico, in continua trasformazione.

The Audience Experience

SABATO 13 LUGLIO
11.00 / Museo Santa Chiara, corso Verdi 17

Seminario

THE AUDIENCE EXPERIENCE

con Andrea Ciommiento

Pubblico

Dare voce. L’Ottocento è stato il secolo degli attori, quello del Novecento dei registi e il nostro sarà quello degli Spettatori. L’arte di comunità porta con sé enormi vantaggi, offre la possibilità di dare voce a chi per secoli è rimasto seduto a guardare gli artisti: il Pubblico.

Costruire. Iniziamo a esplorare alcuni elementi essenziali di quello che oggi chiamiamo “audience development”: modalità interattive di coinvolgimento, scardinamento di alcune logiche tradizionali, intercettazione di nuovo pubblico, sviluppo di dispositivi tecnologici all’interno dello spettacolo dal vivo e dell’esperienza artistica.

Trasformare. I linguaggi dell’arte divengono così strumento di trasformazione sociale promuovendo una “estetica del processo”. Oggi gli ambienti più interessanti sono quelli dove si coltivano storie irripetibili: luoghi sociali di convivenza dove le persone sono capaci di incontrarsi, riunirsi e costruire insieme storie comuni. L’intervento prevederà una breve introduzione sul dialogo tra arte e comunità e il racconto di modelli di “audience experience” in contesti performativi.

Andrea Ciommiento, creatore scenico e curatore di progetti d’arte relazionale in cui si prevedono all’interno di produzioni artistiche processi laboratoriali e spettacoli partecipativi, dallo sviluppo di format multimediali come Generazione gLocale e Origins con la presenza di comunità locali (Zona K Milano) allo sviluppo drammaturgico di Silent City, opera lirica di comunità che vede il coinvolgimento di abitanti nella co-creazione dell’opera stessa (l’Albero/Matera 2019 Capitale della Cultura). Lavora inoltre al coordinamento delle attività d’inclusione sociale dell’Istituto Pratiche Teatrali (Teatro Stabile Torino / Teatro Nazionale).