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Caravan stories

SABATO 5 SETTEMBRE

/alle 21.00 e alle 22:30

DOMENICA 6 SETTEMBRE

/alle 21.00 e alle 22:30

GRADISCA D'ISONZO

5 e 6 settembre Cortile Palazzo Torriani, Via Bergamas 32 

(in caso di pioggia la performance si svolgerà in Sala Consiliare)

Ingresso libero

massimo 30 partecipanti per turno

/ si consiglia la prenotazione

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CARAVAN STORIES

Serena Di Blasio

Ad ogni replica Serena di Blasio propone 6 piccole storie, scelte dal pubblico fra le 13 che l’autrice porta in giro all’interno del suo Caravan. Come ogni manifestazione del reale ci porta a un pensiero riflesso, così queste piccole storie possono essere un veicolo che ci conduce alla nostra personale esperienza del mondo. Storie di confini, geografici e umani, sociali e culturali. Barriere che sono difese, protezioni, limiti ma anche risorse per comprendere un po’ di più del proprio sé.

“Mi chiamo Serena. Ho fatto un viaggio l’estate scorsa, su quel piccolo camper. Anzi, su quel piccolo furgone, trasformato in casetta delle bambole. Un mezzo nuovo, in una fase nuova della mia vita. Io, il mio cane Garibaldi, una pupazza, Helsinki. 3600 km, 33 giorni di viaggio, su strade secondarie e con una cartina geografica, al posto del GPS. Alla ricerca di una modalità antica di incontrare persone e storie. Incontri generati dalla stessa casualità con cui tu adesso scegli la destinazione,il tuo racconto”.

MAPPA DEI LUOGHI

LUNGO L’ADRIATICO

Dal profondo nord est al sud Italia, privilegiando l’entroterra, quando tutti gli abitanti dei luoghi e i turisti si spostano verso la costa. Alla ricerca di cosa resiste e continua ad aver linfa quando l’estate fa perdere i connotati di ogni città. Un altro mondo, peri miei occhi. Universi diversi. E poi il grande confine Adriatico. Entrare in un universo ancora diverso, le coste croate. La Bosnia, la Slovenia fino al ritorno a casa, che non è più casa: è solo il luogo da cui hai sempre guardato il resto del mondo.

LE STORIE

Lo chef francese, ovvero un licantropo al contrario

Occhi gialli occhi di lupo-poliziotti e volontarie sulla rotta

Matera puttana

Dolcecanto, un sogno autarchici

I cani in chiesa e il custode autodidatti Il cantiniere del paese utopico

Ode al cucumarazzo

balcanica

Helsinki vs Alzheimer, ovvero la caduta dell’oblio

Ma quanto costa la benzina in Basilicata?/ I vicini migranti di Francis Ford Coppola

… e altre ancora

Una creazione di/Serena Di Blasio

con/Serena Di Blasio

drammaturgia video e allestimento scenografico /Luigina Tusini

disegni e grafica /Dora Tubaro

missaggio audio /Alan Malusà Magno

SERENA DI BLASIO

Diplomata all’Accademia d'Arte Drammatica“Nico Pepe”, per 20 anni si è dedicata al teatro di narrazione e di figura collaborando tra gli altri con il CTA di Gorizia. Lavora come attrice e autrice di testi di drammaturgia contemporanea sotto la direzione di Maril Van Den Broek, Nicoletta Oscuro, Andrea Ciommiento, Andrea Collavino, Massimo Somaglino. È anche regista e autrice di testi per l’infanzia. Fondatrice del Teatro della Sete nel 2000, continua a collaborare con la compagnia friulana nell’organizzazione e direzione della rassegna TSU (Teatro Sosta Urbana).

LUIGINA TUSINI

Artista diplomata in Pittura all'Accademia di Belle Arti di Venezia da oltre 25 anni lavora nell'ambito teatrale prediligendo spettacoli dove la scenografia diventa installativa e performativa. Collabora con diversi teatri, in particolar modo con il CSS Teatro Stabile di innovazione del FVG, con le Case Circondariali presentando progetti laboratoriali per contrastare l'esclusione, la devianza e la criminalità e con le scuole della regione FVG.

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Radio Olimpia Bomba libera tutt!

VENERDÌ 4 SETTEMBRE

/alle 17:30

SABATO 5 SETTEMBRE

/alle 22:00

GRADISCA D'ISONZO

/ Via Ciotti (in caso di pioggia la performance si terrà in Sala Bergamas)

Ingresso libero

RADIO OLIMPIA
BOMBA LIBERA TUTT!

Collettivo MMM

Radio Olimpia, Bomba libera tutt! è un campo da gioco e una stazione radiofonica mobile ospitata da un camper California.

Sul campo da gioco, allestito in piazza, si svolgeranno una serie di gare, portando il pubblico del festival a sfidarsi –diviso in squadre- in un’inedita forma di olimpiade performativa contemporanea. Tutti i giochi sono ispirati ad azioni performative di artisti noti e meno noti.

In diretta dal campo da gioco introduciamo le discipline, accompagniamo e arbitriamo le gare, commentiamo l’azione in radiocronaca e portiamo in trionfo vincitori e vinti.

Proponiamo contenuti di approfondimento sulle performance degli artisti citati e sui temi a cui ci riferiamo: lo spazio pubblico, il momento della festa, il gioco, il tempo non produttivo –in un susseguirsi di sfide, interviste ad “ospiti speciali” e ai partecipanti che rendono vive le frequenze in piazza di Radio Olimpia, Bomba Libera tutti!

Ideato, realizzato e performato da/

Collettivo MMM: Martino Ferro, Maria Caterina

Frani, Maria Pecchioli

Progetto selezionato su

Bando Open_Creazione urbana contemporanea

Il Collettivo MMM (Maria Pecchioli, Martino Ferro e Maria Caterina Frani) ha collaborato in passato all'attivazione di formati performativo-radiofonici (Forever, Maria di Sant'Elena, MMFight) hanno co-diretto con l’associazione Fosca lo spazio Frau Frisör Fosca dedicato a linguaggi e contaminazioni artistiche proponendo un programma interdisiciplinare rivolto alla cittadinanza.

La relazione con il contesto, la capacità di coinvolgere e promuovere il singolo e il gruppo, la condivisione di pratiche e visioni sono alla base del percorso in comune.

Maria Pecchioli è artista e producer di piattaforme cross-mediali, performer e film maker.

Martino Ferro è scrittore e sceneggiatore di cinema e televisione.

Maria Caterina Frani è attrice, performer, speaker e assistente alla regia.

Jeux

SABATO 5 SETTEMBRE

/alle 20:30

GRADISCA D’ISONZO

/ Teatro Comunale

Ingresso libero

/ prenotazione consigliata

JEUX

Giovanni Bellucci
Eugénie Andrin

Reinventare “Jeux” di Debussy e dar vita all’idea ambiziosa di Giovanni Bellucci richiede la creazione di un meccanismo inedito: attraverso una proiezione digitale le mani di Bellucci-irreali e concrete al tempo stesso- si muovono nello spazio e rendono visibile la musica allo spettatore sotto un nuovo punto di vista. Sono le mani a impadronirsi del centro della scena e adispirare non soltanto la realizzazione di una coreografia, ma anche a permettere l’espressione di quell’affascinante coreografia insita nel gesto pianistico dettato dalla partitura musicale.

Esplorare questa nuova dimensione significa anche esplorare nuovi orizzonti della narrazione e ripensare il ruolo della danzatrice, estremamente reale ma posta al centro della proiezione, creando nuovi collegamenti tra l’immagine oggettiva e l’immaginario collettivo. Diaghilev definiva l’interpretazione di “Jeux” ad opera di Nijinsky come “L’apologia plastica dell’uomo del 1913”.

Questo nuovo format concertistico chiama in causa alcune tendenze dell’uomo del XXI secolo, la sua creatività e i suoi legami sempre più profondi con il mondo virtuale.

IL PROGRAMMA

BERLIOZ, GRANDE SYMPHONIE FANTASTIQUE, OP.14 PARTITION DE PIANO PAR FRANZ LISZT (Durata50 min.)

Giovanni Bellucci, pianista

intervallo

DEBUSSY, JEUX, POÈME DANSÉ’ IN UN ATTO RIELABORAZIONE DA CONCERTO DI GIOVANNI BELLUCCI SULL’ORIGINALE DELL’AUTORE (Durata 20 min.)

pianoforte /Giovanni Bellucci

coreografia e danza /Eugénie Andrin

regia multimediale /Gabriel Grinda

una coproduzione /Stresa Festival & Associazione

siciliana Amici della musica di Palermo

Dopo i suoi studi di danza con Rosella Hightower, Eugénie Andrin si impegna come solista nel Ballet de l’Opéra d’Avignon.

Riesce rapidamente ad affermare la sua vocazione per la coreografia e fonda una sua compagnia. Coreografa principalmente musical e balletti in campo lirico (Opéra de Santiago du Chili, Tel Aviv, Shanghai, Seoul, Monte-Carlo…).

Nel luglio 2020, Eugénie Andrin è nominata Cavaliere dell’ordine delle Arti e delle Lettere.

Diplomato in arti audiovisive nel 2012, Gabriel Grinda mescola le sue due passioni nei suoi progetti: il video e la musica. Collabora con l’Opéra de Monte-Carlo quale direttore, si occupa di documentare backstage e scena, realizza riprese multicamera e set video. Crea inoltre set in video-mapping per l’Opéra de Nice, Tolone e le Chorégies d´Orange.

Nato a Hyères nel 1989, Gabriel Grinda è cresciuto tra Belgio e Monaco prima di partire per Parigi e poi New York per compiere i suoi studi audiovisivi all’ESRA, conseguendo la laurea nel 2012. Artista poliedrico, da allora ha lavorato a molti progetti: Per Viacom France come rigger, cameraman e regista dal 2013, cameraman ed editore per varie pubblicità, assistente alla macchina fotografica per fiction e cortometraggi tra cui “Deadbeats” premiato al Dublin Web Festival, Caposquadra video per la comunicazione degli Champs Elysée Film Festival nel 2019, regista del cortometraggio “Dorlis” nel 2018 …

Appassionato di video e musica, dedica tutta la sua carriera alla loro associazione, in particolare attraverso le sue collaborazioni con la Monte-Carlo Opera per cui realizza video di contaminazione artistica dal 2015; poi registrazioni multi-camera di opere dal 2019. Ha mosso i suoi primi passi nel mondo del video mapping aprendo la nuova produzione di “Player” di Sergei Prokofiev alla Monte-Carlo Opera nel 2016, quindi nel 2017 ha collaborato con lo scenografo Laurent Castain alla creazione di set video completi per la rimessa in scena della versione francese “Tannhäuser”. Da allora, ha lavorato regolarmente per l’opera, in pièce come “Elisir d’Amore” all’Opéra de Nice, “Carmen” all’Opéra de Toulon o “Le Barbier de Seville” alle Chorégies d´Orange.

Noi siamo il Tricheco

SABATO 5 SETTEMBRE

/alle 18:30

GRADISCA D'ISONZO

/ Largo Porta Nuova

Ingresso libero

/ prenotazione consigliata

NOI SIAMO IL TRICHECO…

AREAREA

Noi siamo il Tricheco… è il primo capitolo per una trilogia sulla musica della contestazione, progetto che prevede la creazione di tre lavori coreutici per la Compagnia Arearea. L’intenzione è quella di rivisitare il fenomeno del movimento giovanile che a cavallo tra gli anni ’60 e ’70 ha prodotto cambiamenti radicali nel costume, dalla musica al cinema all’abbigliamento, nei rapporti sociali e interpersonali, in quelli tra padri e figli.

Noi siamo il Tricheco… indaga il fenomeno della psichedelia nella musica rock degli anni ’60 e di come questa abbia influenzato ed accompagnato le esistenze dei giovani dell’epoca. Il titolo trae ispirazione da I am the Walrus, brano scritto da Lennon in un viaggio acido, frutto di un collage di ispirazioni psichedeliche.

Noi siamo il Tricheco, noi siamo i Pinguini Elementari che cantano Hare Krishna.

Quando il Carpentiere si specchia nell’acqua, e vede se stesso ostrica, Alice da consigli surreali al cattivo soggetto seduta nel giardino inglese aspettando che il sole sorga. In realtà lei è un ragazzo e lo si intuisce da come si cala le mutandine (però la BBC dice no).

All’orizzonte si intravede un oggetto volante rosa non identificato ed è solo l’inizio di un viaggio al tredicesimo piano. Segui il bianconiglio, non farti domande, lascia fluire l’unità delle cose, la danza dell’infinito: ciascuno di noi è l’onda, ma anche l’oceano.

Io sono lui come tu sei lui come tu sei me e noi siamo tutti insieme.

E i nostri figli vagheranno nudi attraverso le città dell’universo.

coreografia /Roberto Cocconi

assistenti alla coreografia /Anna Savanelli

danzano /Mattia Cason, Irene Ferrara, Angelica Margherita, Gioia Martinelli, Daniele Palmeri,Marco Pericoli, Nicol Soravito, Carolina Alessandra Valentini

musiche /Beatles, Pink Floyd

costumi /Sara Lamanda

organizzazione /Giulia Birriolo

produzione /Arearea

Le creazioni della compagnia si articolano nella doppia dimensione dello spettacolo teatrale e della performance negli spazi del quotidiano.

La cifra poetica di Arearea risiede nella messa in discussione delle consuete logiche di utilizzo del palcoscenico e della piazza.

La Compagnia è stata fondata nel 1993 ed ha quindi 26 anni continuativi di storia nella produzione creazioni originali di danza contemporanea.

Arearea possiede un nucleo artistico stabile composto da Roberto Cocconi, Marta Bevilacqua, Luca Zampar, Valentina Saggin, Anna Savanelli per la parte artistica, Giulia Birriolo per la parte organizzativa.

Dal 2007 ha una sede di lavoro stabile, LO STUDIO, a Udine, spazio dinamico e multifunzionale, che funge da sala prove per le produzioni, spazio per la formazione. Dallo stesso anno la Compagnia è sovvenzionata dal FUS–MiBACT nella categoria “Organismi di produzione della danza”.

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IN LOTTA CON LA REALTÁ

GIOVEDÌ 3 SETTEMBRE

/dalle 18.00 alle 23.00

VENERDÌ 4 SETTEMBRE

/dalle 18.00 alle 23.00

SABATO 5 SETTEMBRE

/dalle 18.00 alle 23.00

GRADISCA D’ISONZO

/ Piazza Unità

Ingresso libero

 

 

IN LOTTA CON LA REALTÀ
IDENTITÀ IN TRANSITO

Guinea Pigs

In lotta con realtà è un progetto di ricerca e creazione con cui la compagniacrea dei dispositivi spaziali e sonori che interagiscono con i visitatori e li interpellano su una tematica di indagine. I contenuti cambiano ad ogni tappa,in relazione al contesto in cui l’operasi inserisce. Per questo progetto lacompagnia collabora con Anelo1997-laboratorio romano di scultura e architettura. Identità in transito è la terza tappa del progetto, un’installazione fisica e sonora a disposizione del pubblico e degli artisti del Festival. Una struttura interattiva, tra scultura e architettura, che può essere agita, abitata, o anche solo attraversata e ascoltata. I visitatori possono interagire con la struttura e con il suo dispositivo sonoro, possono decidere per quanto tempo abitarla come. Il tema d’indagine di questa tappa è il confine, il confine tra sé e l’altro, l’intimo e il privato, il confine tra il conosciuto e lo sconosciuto, tra il comprensibile e l’impensabile, tra la verità di ognuno e la propaganda per tutti.I visitatori entrano in uno spazio pubblico, la piazza che ospita l’installazione, e lo trasformano. attraverso le loro parole, ricordi, esperienze e fantasie in uno spazio di narrazione, lasciando una traccia sonora delle loro identità intransito. I visitatori sono invitati a seguire un percorso per interagire con uno dei due spazi dell’installazione. In una stanza aperta, ma appartata, ogni visitatore può ascoltare un messaggio e rispondere a una domanda, per poi, lasciare il microfono a chi verrà. Il percorso continua, attraverso una linea di confine che porta i visitatori a una torre, un totem, un’antenna che trasmette i contributi, anonimi e unici di chi è passato da lì. Al centro di questa linea di ferro che collega le due anime dell’installazione c’è un punto intermedio, una finestra, un diaframma che sintetizza messaggi della realtà, messaggi di propaganda contemporanea che influenzano il nostro transitare tra identità ereditate e identità in continuo cambiamento.

L’installazione è realizzata grazie al contributo di Zorzini&Clementei -Engineering e logistica del magazzino. Arredo industriale, ufficio, negozio e comunità- di Udine.

In lotta con la realtà

in collaborazione con /Laboratorio Anelo 1997
curatela /Marco De Francesca
drammaturgia /Giulia Tollis
dispositivi sonori e sound design /Gianluca Agostini
architettura scenica /Laboratorio Anelo 1997
direzione artistica /Riccardo Mallus
sponsor tecnico /Zorzini & Clementei

Guinea Pigs nasce nel 2014. Il primo spettacolo è Atti di Guerra che debutta nel 2016 al Festival Primavera dei Teatri e ottiene il Premio Giuria Giornalisti @ Giovani Realtà del Teatro, il Premio Miglior Performance Teatrale @ Festival Young Station e arriva in finale al Premio Cassino Off. Nel 2017, in coproduzione con il Teatro Out Off di Milano e il bando Siae Sillumina 2016, produce lo spettacolo “Casca la terra” dell’autore salentino Fabio Chiriatti e avvia il progetto “In lotta con la realtà”, installazione e performance people e site specific, con la collaborazione dello scultore Anelo1997. La prima tappa, “Sovra/Esposizioni”, viene presentata all’internodi IT-Independent Theatre Festival, a Milano. La seconda tappa, “Il futuro è una trappola?”, viene coprodotta dal Festival Castel dei Mondi con la collaborazione di Equilibrio Dinamico Dance Company. Nel 2018 la compagnia inizia la collaborazionecon Museocity Milano per il progetto AMUSE, con il sostegno di Fondazione Cariplo ,nel quale progetta e crea interventi di Teatro al Museo, concepiti per valorizzare le collezioni delle sale museali e incentivare la fruizione dell’arte moderna econtemporanea. Nel 2020 la compagnia realizza #nuovipoveri con il sostegno di ZonaK, di Next 2019/2020 e di Teatro delle Moire.

Laboratorio Anelo1997 è un laboratorio di architettura e scultura romano. Espone a Roma dal 2014 presso gallerie d’arte, chiese, ex fabbriche, locali e centriculturali: Traffic club, Officine Lanificio Pietralata, Cibo Project, C.S. Brancaleone, Lungo Tevere campo Capoprati, Casa del Jazz, Cappella Orsini, museo geofisico di Rocca di Papa, Nero Gallery, SinesteticaExpo. Lavora inoltre per teatro con le compagnie nO (dance first. Think Later) e con i Guinea Pigs portando i suoi lavori in tourneè nazionali. Nel 2016 è stato invitato a esporre nella sezione curata della fiera d’arte contemporanea Paratissima di Torino. A Marzo 2017 ha preso parte alla mostra collettiva di design Prossimo Futuro organizzata dall’Arch Luigi Prestinenza Puglisi che si è svolta presso la Casa dell’Architettura di Roma a cura dell’Ordine degli Architettidi Roma e dell’AIAC–Associazione Italiana di Architettura e Critica. Dal 2017 al 2020 realizza, in collaborazione con la compagnia teatrale Guinea Pigs, opere d’arte urbana nell’ambito di Festival d’arte performativa (It Festival di Milano,Festival Internazione Castel del Mondi e Invisible Cities di Gorizia). Tali opere ospitano installazioni interattive e performance

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Gradisca Memory experience

GIOVEDÌ 3 SETTEMBRE

/dalle 17.00 alle 21.00

VENERDÌ 4 SETTEMBRE

/dalle 17.00 alle 21.00

SABATO 5 SETTEMBRE

/dalle 17.00 alle 21.00

DOMENICA 6 SETTEMBRE

/dalle 16.30 alle 20.00

LUNEDÌ 7 SETTEMBRE

/dalle 16.30 alle 20.00

GRADISCA D’ISONZO

/ Piazza Unità, portici del teatro comunale

Ingresso libero

/ partenza spettatori: uno ogni 5 min

 

GRADISCA MEMORY EXPERIENCE

acquasumARTE

acquasumARTE torna a Gradisca d’Isonzo per realizzare una versione più ampia e ricca di nuovi contenuti del percorso audio-video “Leonardo Memory Experience”, presentato all’interno del festival INVisible Cities 2019 e del progetto “Leonardo/Gradisca 1519-2029”.

Il nuovo percorso approfondirà più aspetti della storia e della memoria della città. Per scoprire o riscoprire i luoghi, per entrare in relazione con l’ambiente, per riflettere sul rapporto tra comunità e territorio.

Gradisca Memory Experience porta lo spettatore ad attraversare le vie della città accompagnandolo con una narrazione poetica e coinvolgente. Un progetto ibrido tra arte partecipativa, performance urbana e video-arte, fruibile individualmente attraverso tablet o smartphone e cuffie audio in modo semplice e immediato. Una volta raggiunto il punto di partenza, lo spettatore attiva un file audio-video e viene guidato da precise indicazioni che gli permettono di attraversare fisicamente i luoghi. Un percorso svelato passo dopo passo in un continuo sovrapporsi di reale e immaginario, che lo conduce a vivere un’esperienza intima, personale, emotivamente intensa.

Un format ideato da Maurizio Capisani e Sabrina Conte, dal 2012 ad oggi realizzato in diversi contesti e città italiane. Audio Video Memory Experience si sviluppa per le strade di una città, all’interno di piazze e cortili, dentro palazzi storici, edifici dismessi, archeologia industriale o in ambienti naturali, parchi, boschi. Propone un processo di creazione che coinvolge direttamente i membri di una comunità, li trasforma in parte attiva, li invita a divenire co-autori del lavoro e non solo fruitori finali.

La drammaturgia si avvale anche dell’intervento in tempo reale di performers, che creano un ulteriore livello drammaturgico per lo spettatore e ntensificano l’esperienza d’interazione tra video e realtà, creando un ulteriore livello di partecipazione: quello di un pubblico involontario, costituito da chi cammina per strada, immerso nella propria quotidianità.

Il progetto rientra nella rassegna

“Tracce. I linguaggi del contemporaneo raccontano il passato” organizzato da Quarantasettezeroquattro con il contributo della Regione Friuli Venezia Giulia e Turismo FVG

Audio Video Memory Experience

è un format “site-specific” di/ acquasumARTE Visual & Performing Art – Milano

Concept e realizzazione/ Maurizio Capisani e Sabrina Conte

acquasumARTE Gruppo artistico dedicato alla creazione multidisciplinare tra linguaggio teatrale, arti visive, performance e multimedia.

Nato nel 2007 con base a Milano e nell’Oltrepò Pavese, realizza progetti di carattere performativo site-specific in cui indaga i rapporti tra passato e presente, tra memoria, immaginario e realtà, cercando nuove forme di relazione con lo spazio e coinvolgimento degli spettatori.

Spazi di relazione Arti multimediali, luoghi urbani e coinvolgimento di comunità

SABATO 5 SETTEMBRE

/alle 10:00

GRADISCA D’ISONZO

/ Cortile di palazzo Torriani, via Bergamas 32 (in caso di pioggia il seminario si terrà in Sala Bergamas)

Ingresso libero

Spazi di relazione

Andrea Ciommiento
Zona K

Coinvolgimento delle comunità, utilizzo di strumenti multimediali, individuazione di spazi urbani come luoghi performativi.

Sono solo alcuni degli elementi che caratterizzano oggi la programmazione di festival e stagioni artistiche. Visioni reali di cambiamento culturale o semplici tattiche di marketing? I progetti artistici vedono da alcuni anni l’attivazione di processi laboratoriali e partecipativi volti a un ampliamento del proprio bacino d’utenza.

Per molti aspetti questo è un bene: considerare il “pubblico” non solo spettatore ma partecipante è un risultato positivo degli ultimi tempi che non relega gli spettatori a fruire solamente di un’opera dal vivo bensì a farne esperienza diretta. Di conseguenza viene richiesto sempre più ai professionisti dell’arte di lavorare in qualità di “mediatori” e “traduttori della realtà”, figure chiamate a interpretare i desideri delle comunità locali e delle realtà istituzionali coinvolte.Fare questo vuol dire, anzitutto, offrire tempo ed energie. Vuol dire mettersi in ascolto di chi si incontra accettando un lavoro che non comprende soltanto una logica tradizionale di “progettazione-programmazione-comunicazione” degli eventi dal vivo. Vuol dire implicarsi, attivare un processo trasformativo per tutti, per i curatori e per la “gente comune” che incontriamo. Questo significa anzitutto ricalibrare aspettative e modalità del lavoro. Significa, in altre parole, spalancare le porte difestival, teatri, centri culturali e offrire diritto di parola in uno spazio pubblico inteso come spazio sociale visibile alla città.

L’incontro vedrà una introduzione tematica di Andrea Ciommiento, curatore di progetti artistici che includono al loro interno laboratori d’arte relazionale spettacoli dal vivo e coinvolgimento di comunità locali,per poi proseguire con il racconto di realtà italiane, regionali e nazionali, che lavorano quotidianamente nella progettazione e programmazione di festival.

Durante l’incontro sarà proposta una forma interattiva di coinvolgimento degli spettatori presenti per la formulazione delle domande agli ospiti.

coordina /Andrea CiommientoZona K

parteciperanno i curatori dei festival partner delle reti Open_Creazione urbana contemporanea e Intersezioni e di altri festival che operano con i linguaggi del contemporaneo in spazi urbani.