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BOLL/Scoppola-TURRIACO

GIOVEDÌ 30 LUGLIO

/Dalle 22.00 alle 23.30

VENERDÌ 31 LUGLIO

/Dalle 22.00 alle 23.30

SABATO 1 AGOSTO

/Dalle 22.00 alle 23.30

TURRIACO

 / Piazza Libertà

Ingresso libero

 / fino ad esaurimento posti

Boll, Io e Loro

Paolo Scoppola

Boll è una video installazione interattiva in cui diverse persone in contemporanea possono creare forme astratte su un grande schermo attraverso i gesti del proprio corpo. Il tema dell'opera è il rapporto tra il concetto di interiore ed esteriore, o meglio il gesto di scegliere se rimanere nel proprio mondo, privo di relazioni, oppure stare nella moltitudine di cose che circondano il proprio Io. Boll si sviluppa attraverso diversi scenari che si alternano sullo schermo, proponendo diverse esperienze interattive sul tema. Lo spettatore osserva le immagini da lontano, poi si avvicina, attraversa un velo immaginario e a poco a poco vede la propria sagoma apparire ed interagire con la scena. Lo spettatore ha scelto dove stare, è passato nel mondo esteriore ed è visibile a tutti.

Ideazione, immagini, musiche e softwarePaolo Scoppola

PAOLO SCOPPOLA

Artista multidisciplinare, laureato in Informatica, realizza video

installazioni interattive su grandi schermi, producendo sia il software che le musiche e le

immagini. Ha collaborato con: Telecom, Goret

ex, Lines, Bracco, Istituto Nazionale di Fisica

Nucleare, Università di Trieste, Museo delle Scienze di Trento, Macromicro, Art Science

Museum Singapore, King Abdullah University ed altri ancora

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All you can Hitler/Peso Piuma

GIOVEDÌ 30 LUGLIO

 / Ore 21:30

TURRIACO

 / Piazzale Faidutti

Ingresso libero

 / fino ad esaurimento posti

ALL YOU CAN HITLER

Peso Piuma

Il Kiribati è una nazione dalle ore contate: a causa del riscaldamento globale il livello dell’oceano Pacifico che la circonda si sta alzando sempre di più, sommergendo il Paese che a breve smetterà di esistere. Con All You Can Hitler i giovani Peso piuma partono da questi fatti veri e ignorati dai più per dare vita a una commedia amara dal ritmo vertiginoso, dissacrante e politicamente scorretta, ambientata in un’immaginaria ditta italiana di merendine esotiche delocalizzata sull’isola: gli ultimi due lavoratori rimasti sono il direttore Vespa, in fuga da Roma alla ricerca di una qualche realizzazione personale, e il tuttofare Chao, immigrato “nero, cinese, albino e omosessuale”, come dice di sé. L’equilibrio tra i due è precario e non può che esplodere quando sull’isola approda Garelli, emulo del Che venuto a liberare il popolo di Kiribati (che il suo aiuto non l’ha mai chiesto). Tra tentativi di fuga,parentele inattese, chat erotiche, rivoluzioni e tradimenti la sala break dell’azienda,ultimo baluardo di un capitalismo che tanto ha promesso ai personaggi e che oggi li abbandona, diventa teatro di un innesco da capogiro, a cavallo tra problemi climatici, istanze sociali e nuovi ecosistemi tecnologici. E mentre noi spettatori ridiamo, sul palco vengono alla luce i mostri che i personaggi non riescono più a nascondere, mentre cercano di fuggire da quel luogo lontano da tutto e tutti che sprofonda di qualche millimetro a ogni pezzo di plastica che gettiamo in mare.

Il pubblico è invitato a portare con sè alcuni rifiuti in plastica (puliti) da utilizzare durante lo spettacolo.

Regia, scene e costumi: Andrea Piazza

Con: Riccardo Bursi, Simone Cammarata, Riccardo Vicardi

interfaccia video: BR Franchi

produzione: Peso Piuma

PROGETTO VINCITORE

Richiedo asilo artistico 2020

Festival InVisible Cities-Contaminazioni Digitali

Peso piuma

Leggeri, agili, diretti. Incontratisi alla Scuola Paolo Grassi di Milano,il drammaturgo BR Franchi e il regista Andrea Piazza condividono l’interesse per un teatro per tutti, che giochi con il divertimento e la profondità.Dopo alcune collaborazioni minori, All You Can Hitler è il loro primo progetto di grande respiro, intrapreso insieme agli attori Riccardo Bursi, Simone Cammarata e Riccardo Vicardi.

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Estate / Arearea

GIOVEDÌ 30 LUGLIO
 / Ore 19.30

TURRIACO
 / Piazza Libertà

Ingresso libero
 / fino ad esaurimento posti

ESTATE

Compagnia Arearea

Ci sono opere che nascono quasi all’insaputa di noi stessi, nascono come papaveri spontanei tra le rovine o sul ciglio di una strada. E che gioia per l’occhio attento del passante!

Con quella spontaneità, e per stimolare allo spettatore quella qualità dello sguardo, ci avviciniamo a Le Quattro Stagioni di Vivaldi. Arearea rielabora la sfida del “compositore di protesta” e fa vibrare il suo linguaggio corporeo contemporaneo per il suo nuovo progetto site specific.

La felicità è tutta qui, non c’è un altrove. E’ qui che danziamo, qui ed ora.

Abitare la terra significa anche accettarne le leggi, occupare uno spazio nel mondo e pre-occuparsi di esso. Rispettarlo, elogiarlo, musicarlo, danzarlo.

Arearea danza Le rinnovate Quattro Stagioni di Vivaldi senza cercare insegnamenti o filosofie amare. Ogni cosa si risolve nella curva dei giorni: tra questo cielo e questi visi danzanti.

L’Estate è il femminile, è soprattutto il nostro attaccamento alla realtà sensuale del mondo. Ne assaporiamo la quiete dopo una tempesta che crea un incantevole disordine. E che pace, e che frescura, e che desiderio di ascoltare ogni minimo impulso naturale.

Cinque donne si fanno attraversare da un forte vento d’estate e cercano complicità e solitudine.

Nulla è inutile, ci ricorda A. Camus in Estate ed altri scritti solari, tutto può servire a nascere una nuova volta.

M.B.

Coreografia: Marta Bevilacqua

Assistante alla coreografia: Valentina Saggin

Danza: Angelica Margherita, Anna Savanelli, Valentina Saggin, Marta Bevilacqua, Luisa Amprimo

Musica: Summer, rewritten by Max Richter; Estate by Piero Marino

Costumi: Marianna Fernetich

Organizzazione: Giulia Birriolo

Produzione: Compagnia Arearea

Con il sostegno di MiBact e Regione FVG

AREAREA

La danza è per noi una pratica, un’azione reiterata e concreta e quindi un modo per ripensare l’etica del corpo e il nostro passaggio sulla terra: è la manifestazione di un modo “altro” di stare al mondo.

Rifuggiamo la danza commerciale e le sue bellezze volgari. Pratichiamo una danza che risulta dalla fusione di molte tecniche all’insegna di una creatività sempre nuova.

Amiamo la tecnica come regola da assimilare e da dimenticare. Ma la amiamo.

Non c’è danza senza gruppo, non crediamo nei danzatori usa e getta…

e da questa convinzione, il risultato: Arearea, ad oggi, si conferma una Compagnia tra le più numerose nel panorama nazionale.

Lavoriamo dentro una dialettica di gruppo e di linguaggi che richiede tempo, sforzo, dedizione, cura.

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Hosting/Collettivo LunAzione

GIOVEDÌ 30 LUGLIO

/ore 18:00

 

VENERDÌ 31 LUGLIO

/ore 18:00

 

SABATO 1 AGOSTO

/ore 18:00 e 19:00

TURRIACO

 / partenza da Piazza Libertà

 

Ingresso gratuito

 / 25 partecipanti per ogni turno

/ prenotazione consigliata

 

 

 

HOSTING

Collettivo LunAzione

In quasi tutte le lingue romanze il termine ospite riporta un’ambiguità dei significati:con la parola si intende primariamente “la persona che ospita, che accoglie cioè nella propria casa altre persone […] anche soltanto per una visita” (Treccani), al contrario nell’uso comune appella la persona ospitata. In inglese la differenza semantica viene assicurata dalla diversità tra i termini host e guest, ormai di dominio diffuso. Il progetto privilegia nel titolo la parte ‘ospitante’ della relazione: un gruppo di visitatori (guest) muniti di cuffie radio attraversa a piedi la comunità (host) di Turriaco direttamente coinvolta per un incontro poetico mediante il quale raccontar si e dar luogo al patto dell’ospitalità. Il lavoro nasce perciò da una ricerca sul territorio e il suo panorama antropologico, orientato alla creazione di una performance urbana in cui i residenti divengono anche autori e attori, condividendo la propria specificità ed esistenza comunitaria. Turriaco_Hosting mira all’esplorazione del centro urbano attraverso le voci di coloro che lo abitano, con l’opportunità di ricavarne–in maniera assolutamente relativa–un’esperienza intima che ritragga la popolazione e il suo spazio. La vita materiale e i luoghi divengono un tramite perché un manipolo di flâneur intravedano dei sensi oltre la realtà quotidiana, trasfigurata acusticamente.Da individualità diverse, si tratteggia così una personalità collettiva, un’immagine di un microcosmo e, allo stesso tempo, del mondo.

Progetto e regia: Eduardo Di Pietro

Aiuto-regia e attrice: Martina Di Leva

Sound artist: Matteo Martignoni

Produzione: Collettivo LunAzione

PROGETTO VINCITORE

Richiedo asilo artistico 2020

Festival InVisible Cities-Contaminazioni Digitali

Collettivo LunAzione

Il collettivo LunAzione lavora a produzioni teatrali originali, progetti per le scuole e performance site generic. In scena per vari festival e rassegne nazionali (rientra nella selezione Napoli Teatro Festival Italia 2015, Festival Shakespeare 2016 di Buenos Aires e San Diego International Fringe Festival 2019), vince il Premio Scenario Periferie 2019 con Il Colloquio.